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una fiaba per viola

Una fiaba per Viola

Ci sono nonne che sferruzzano calzini e copertine, nonne che impastano torte e insegnano a fare biscotti, nonne che dispensano consigli e nonne che raccontano storie dei tempi che furono.

La nostra nonna scrive fiabe, cuce pupazzi magici e corre dietro alle bolle di sapone.

Nonna Franca ha scritto una fiaba per la nascita della sua nuova nipotina: Viola.

Quale posto migliore se non il mio blog per farla conoscere a tutti?

Mentre la condivido con voi il cuore mi si riempie di dolcezza..le labbra si increspano in un sorriso e scende una lacrimuccia..

Grazie Mamma.

VIOLA, LA BAMBINA PORTATA DAL VENTO

C’era una volta una bambina di nome Aurora: era bionda, con gli occhi azzurri, vispi e intelligenti; era così bella che tutti la chiamavano principessina Aurora.
Viveva con mamma e papà in una bella casa e sovente stava con i nonni; tutti la amavano così tanto che quando la guardavano il loro cuore diventava grande, così grande che mamma e papà cominciarono a pensare che ci sarebbe stato posto anche per una sorellina o un fratellino.

Aveva anche una bella cameretta con tanti giochi: ad un certo punto il suo lettino diventò piccolo per lei e così le comprarono un letto da grande; il suo lettino rimase vuoto: c’era proprio posto per un altro bambino, anche se Aurora stava bene così.

Siccome Aurora era venuta da loro in una goccia d’acqua scesa da una nuvola, quando pioveva mamma e papà si affacciavano alla finestra e guardavano le gocce che cadevano sui vetri: si allargavano in disegni meravigliosi, ma presto si scioglievano e scomparivano.

Loro sospiravano e dicevano, soprattutto la mamma; ” Quando verrà un fratellino o una sorellina a fare compagnia alla piccola Aurora?”.

Un giorno fecero un viaggio: andarono al mare in un paese lontano, si riposarono e si divertirono un sacco: Aurora si ricordava soprattutto che aveva preso l’aereo per andare al mare.

Al ritorno, una notte la mamma si  svegliò con il cuore che batteva forte forte e non sapeva perché.

Preoccupata, andrò a vedere la piccola Aurora che dormiva tranquilla nel suo lettino.

Allora si ricordò che quando erano al mare, un giorno che stavano in spiaggia, si era sentita accarezzare da un vento dolce e profumato: aveva cercato di trattenerlo con le mani ma questo le danzava intorno senza lasciarsi afferrare e lei si era sentita accarezzare la pancia come da morbide dita: si mise meglio in ascolto e capì che il suo cuore batteva così forte perché un altro cuoricino batteva accanto al suo: forse questa volta non la pioggia ma il vento le aveva portato il bambino che aspettavano, il fratellino o la sorellina di Aurora.

Anche questo era piccolo come un seme, portato dal vento con gli altri semi, ma invece di crescere nella terra cresceva nella pancia di una mamma che è la culla in cui crescono i bambini.

Papà e mamma cominciarono a sognare: sarà un bimbo o una bimba?

Somiglierà ad Aurora? Sarà bionda o biondo con gli occhi azzurri come lei?

E dopo qualche tempo, quando il seme era già un bambino, anzi una bambina, e la pancia era cresciuta per darle spazio, lo dissero alla piccola Aurora: “Lo sai che nella pancia della mamma cresce una sorellina per te?” e Aurora abbracciava la pancia della mamma e dava i baci alla sorellina e chiedeva:

ma quando esce?”

“Quando sarà abbastanza grande” rispondeva la mamma.

Ma non si poteva chiamarla per sempre sorellina: tutti i bambini devono avere un nome.

Mamma e papà erano indecisi ma Aurora era sicura: la sorellina si sarebbe chiamata Viola.

E così mamma papà e Aurora aspettavano che Viola fosse abbastanza grande per venire al mondo e contavano i giorni: mancava solo un mese. Ma la piccola Viola era stufa di stare nella pancia della mamma al caldo ma anche al buio: sentiva la voce della sorellina che la chiamava e un bel giorno pensò: Sono abbastanza grande per venire al mondo e conoscere finalmente Aurora (anche mamma e papà naturalmente).

Così bussò alla pancia della mamma lei fu costretta ad aprire la porticina per farla nascere.
Finalmente Viola era vispa e pronta a conoscere tutti e a farsi conoscere: la mamma era un po’ preoccupata, ma poi vide che Viola stava bene, era impaziente di crescere ed incontrare Aurora e così le due sorelline fecero la loro conoscenza .

Aurora era felice ma anche un po’ gelosa dela mamma che non era più tutta solo per lei e riempiva di baci Viola e ogni tanto la strattonava anche un po’, ma poco poco perché Viola era la sua sorellina e sarebbe stata sempre con lei.
E così le due bimbe, Aurora portata della pioggia e Viola portata dal vento, fecero amicizia e non si lasciarono più.

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